“…fare allenare assieme bimbi e bimbe penso che sia un’esigenza e soprattutto la direzione in cui andare per la crescita di entrambi i settori, sia maschile che femminile. In particolare per le ragazze è una base fondamentale perché attraverso il confronto con chi ha anche più esperienze e possibilità di giocare a calcio da tanto tempo può rappresentare non solo uno stimolo ma soprattutto un confronto da cui apprendere e imparare. Allo stesso tempo per i ragazzi avere nel gruppo tante ragazze è un modo per abituarsi ad una disciplina diversa, ad un atteggiamento più consapevole e maturo nell’affrontare le varie proposte didattiche che gli allenatori offrono sul campo. Dal punto di vista metodologico sicuramente proprio per una questione naturale le ragazze sono più predisposte al lavoro analitico, hanno più capacità di mantenere a lungo l’attenzione e sono anche più disposte a non annoiarsi nel ripetere le stesse cose.

Queste sono le caratteristiche che le contraddistingue nelle varie fasce d’età, dal punto di vista dell’approccio dell’allenatore è fondamentale rinforzare positivamente quello che fanno perché sono molto autocritiche, abbastanza brave nell’autovalutarsi e per tanto tendono un po’ a demoralizzarsi di fronte alle difficoltà che incontrano; per questo l’allenatore deve essere bravo a cogliere questa grande differenza e sapersi modulare nell’approccio.

Trattando di esercitazioni tecniche, che sono la base per tutti, non esistono sostanziali differenze fra maschi e femmine. Le possibilità di compiere gesti tecnici di alta qualità sono le medesime e tutto ciò soprattutto perché stiamo parlando di tecnica esercitata in spazi ristretti dove non entra in gioco la componente condizionale e fisica che è quella che in sostanza differenzierà il genere maschile da quello femminile ma solo in età adulta.

Un aspetto molto positivo del metodo La Strada dei Campioni è proprio questo: le esercitazioni proposte sono tranquillamente assimilabili e realizzabili per entrambi i generi e non esistono ne limiti ne difficoltà, si tratta soltanto di esercitarle, sperimentarle e testarle nel tempo andando ad esaltare la tecnica che il punto di partenza per giocare a Calcio. Penso che nel tempo si sia un po’ perso l’aspetto prettamente di tecnica analitica a vantaggio dei giochi, di metodi globali ma, dal mio punto di vista, se tu non sai trattare la palla tutto il resto diventa complicato per cui credo fortemente nel valorizzare la gestualità tecnica per un apprendimento che sia consono e adeguato per costruire i campioni del futuro.